IL BLOG DI INES ROSANO

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Disturbi specifici di apprendimento: campanelli di allarme e supporto pedagogico specializzato

Secondo le linee guida del Miur 2011 “I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo).

Quali i campanelli d’allarme?

UN BAMBINO CHE A META’ DELLA I ELEMENTARE:

  • Non legge e non scrive autonomamente parole
  • Compie errori che deformano completamente la parole

UN BAMBINO CHE ALLA FINE DELLA I ELEMENTARE:

  • Non legge o scrive autonomamente frasi  
  • Compie errori che deformano la parola
  • Legge sillabando anche parole comuni 
  • Non capisce quello che legge

UN BAMBINO CHE ALLA FINE DELLA II ELEMENTARE

  • Legge ancora per parole
  • Compie errori fonologici
  • Non sa staccare correttamente le parole
  • Non sa ripetere quello che ha letto

Quali errori caratteristici?

  • Inversione di lettere e di numeri (es. 21 vs 12);
  • Sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d, a/e)
  • A volte non riesce ad imparare le tabelline ed alcune informazioni in sequenza come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno
  • Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni)
  • Difficoltà delle competenze comunicativo-linguistiche
  • Difficoltà motorio-prassiche e percettive

Secondo le linee guida del Miur (2011): la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta.

Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione; la disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura, la disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all’età anagrafica dell’alunno. In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.

La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio. (MIUR, 2011).

La diagnosi viene emessa da un’equipe multidisciplinare presso le ASL presenti sul territorio e in centri privati convenzionati, escludendo innanzitutto, la presenza di deficit sensoriali (della vista e dell'udito), neurologici, cognitivi ed relazionali.

Le difficoltà di apprendimento possono determinare storie di insuccessi scolastici che spesso comportano anche l’insorgere di sentimenti di autosvalutazione e di inadeguatezza, che determinano a loro volta una riduzione della motivazione e una diminuzione dell’impegno scolastico.

Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, il bambino/ragazzo può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti, attraverso un percorso personalizzato.

Un percorso pedagogico per supportare i ragazzi con DSA e le loro famiglie, consente di trovare insieme strategie e modalità di studio efficaci, attraverso tecnologie informatiche, metodi didattici partecipativi e strategie psicoeducative. Il professionista avvierà un percorso per migliorare anche le abilità linguistiche, percettive, prassiche, visuomotorie, attentive e mnestiche al fine di favorire il suo benessere, il successo formativo e il miglioramento della qualità di vita.

Dott.ssa Ines Rosano, pedagogista clinica

Specializzata in difficoltà di apprendimento e DSA.

www.atelierpedagogico.it

Per appuntamenti 3921431126    

ines_rosano@hotmail.com

Empoli, via Pio La Torre, n. 23

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